giovedì 10 marzo 2016

Il giardino degli Orti Oricellari

Nascosto all'interno dei palazzi tra le vie Bernardo Rucellai, via della Scala, via degli Orti Oricellari e via il Prato, si cela un magnifico giardino.
La sua mirabile storia è legata alla storia di Firenze attraverso gli illustri personaggi che hanno frequentato il giardino. Divenuto giardino nel Quattrocento quando Nannina de'Medici, sorella di Lorenzo il Magnifico, e suo marito Bernardo Rucellai proprietari del palazzo adiacente vollero utilizzare il terreno come parte integrante del palazzo stesso.  Da qui il nome di Orti Oricellari(Rucellai).
Il giardino fu al centro della vita culturale fiorentina e assunse nel tempo un ruolo culturale rilevante.
Ospitò l'Accademia Neoplatonica radunando importanti personaggi storici come Niccolò Machiavelli; anche Papa Leone X, quest'ultimo invitato ad assistere ad una tragedia scritta da Giovanni Rucellai; nel 1534 fu ricevuto nel giardino l'Imperatore Carlo V.
Dopo alcuni cambi di proprietà il palazzo col giardino fu acquistato dalla futura granduchessa di Toscana Bianca Cappello che riportò il giardino all'originario splendore. Ma fu nel diciassettesimo secolo che il cardinale Giovan Carlo de' Medici, fratello del granduca Ferdinando II, operò una notevole ristrutturazione del vecchio palazzo e un arricchimento del giardino inserendo piante molto rare e statue. A lui si devono le decorazioni più celebri del palazzo e del giardino: gli affreschi nella camera da letto al piano terra di Pietro da Cortona(Allegoria della Quiete, 1643) e di Angelo Michele Colonna(Sala dell'Aurora, 1652), la facciata sul lato del giardino col portale decorato da mascheroni e festoni di frutta e la grotta nei sotterranei. Il giardino si arricchì notevolmente con fontane, ornamenti grotteschi, uno stanzone per i vasi. Inoltre fu creato un antro ricoperto di rocce spugnose dove campeggiavano in tre nicchie le statue Eolo e i suoi figli.
La più celebre statua del giardino però è sicuramente il grande "Polifemo che beve dall'otre" di Antonio Novelli. Questa opera dalle grandi dimensioni è fatta in mattoni e stucco. Opera artistica e ingegneristica dato che al suo interno si trova una cavità utilizzata come cisterna per l'acqua.

Statua del Polifemo - Giardino Orti Oricellari

Il giardino negli anni ha subito ulteriori cambiamenti e modifiche. I successivi proprietari adeguarono il giardino a quelle che erano le tendenze del loro tempo.
Nell'Ottocento il giardino fu ampliato con l'annessione ai terreni dell'ex convento di Sant'Anna(nella direzione di Porta al Prato) e fu adattato allo stile Romantico celebrato in tutta Europa.
Durante i lavori di riorganizzazione urbana previsti dal Piano Poggi nel 1865 il giardino fu diviso e delimitato dalle quattro vie che lo circondano adesso. Fu di fatto chiuso all'interno dei palazzi e reso un luogo esclusivo.  Nel solito periodo i proprietari, i principi Orloff, commissionarono allo stesso Poggi la ristrutturazione del giardino, degno della nuova capitale d'Italia.
Ultimi proprietari gli eredi del marchese Ippolito Venturi Ginori.
Il giardino racchiude il fascino di un passato importante, quando alla corte dei Medici si ospitavano rappresentazioni teatrali, si tenevano discorsi filosofici e quando erano ospiti i pensatori del Rinascimento Fiorentino ed Italiano. Il palazzo ospitò anche una celebre collezione di opere pittoriche di artisti illustri del Quattrocento come Filippo Lippi, Raffaello, Tiziano, e del Seicento Reni e Dolci.
Il giardino si può visitare solo su appuntamento, per maggiori informazioni controllare la pagina web dedicata della Regione Toscana: http://www.regione.toscana.it/-/orti-oricellari.

Bibliografia

"Conoscere Firenze" Comune di Firenze Assessorato alla Cultura

http://www.regione.toscana.it/-/orti-oricellari

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