domenica 14 febbraio 2016

La Piazza di Santa Croce

Cari lettori per iniziare non ho dubbi  devo parlare un po' di Piazza Santa Croce perché ritengo che ogni fiorentino quando vede Piazza Santa Croce sente odore di casa. Più di piazza della Signoria, più di piazza Santa Maria Novella e di ogni altra piazza di Firenze. Piazza Santa Croce ha un fascino particolare e quando capito di lì mi sento come coccolato da un caldo abbraccio.
La piazza è della grandezza giusta: non ci spaventa perché troppo grande né dà l'impressione di chiusura e lo spazio non manca perché non è piccola.
Sul lato Est la lucente facciata della Basilica di Santa Croce che agl'occhi dei passanti è come una chioccia protettrice e materna. Al suo interno affreschi di Giotto e di suoi illustri allievi, opere del Bronzino, del Salviati, il famoso crocefisso del Cimabue, abbelliscono le cappelle delle nobili famiglie fiorentine e gli interni del convento adiacente alla basilica. Per gli amanti dell'arte è sicuramente un luogo da non perdere. Affascina come nel tempo la basilica sia diventata una sorta di pantheon degli artisti: al suo interno ci sono le tombe di illustri personaggi tra i quali Michelangelo, Galileo Galilei, il poeta Ugo Foscolo, Macchiavelli, Vittorio Alfieri, poi Leon Battista Alberti e Gioacchino Rossini. Le tombe stesse sono monumenti creati da artisti altrettanto illustri, come nel caso del monumento funebre di Vittorio Alfieri che è opera di un certo Antonio Canova..
Entrare in Santa Croce sembra un viaggio nella storia con tutti quei nomi e riferimenti dell'illustre passato. Sembra mancare solo un nome Fiorentino, tra le sacre sepolture di Santa Croce: il sommo poeta. Mai Ravenna ha voluto trasferire le spoglie di Dante Alighieri a Firenze. Mi piace pensare che sia Dante stesso a non voler la propria sepoltura a Firenze, dalla quale fu costretto ad andarsene esule. Ai Fiorentini restano il cenotafio celebrativo di Dante all'interno della basilica e l'imponente statua marmorea a fianco della facciata della basilica di Santa Croce. Dante ci guarda dall'alto, con quell'aria un po' minacciosa a ricordarci che siamo stati noi a mandarlo in esilio. La statua fu spostata su un lato della piazza dopo l'alluvione di Firenze del '66, infatti la sua posizione originaria era nel mezzo della piazza e aveva un ruolo certamente più rilevante...sono tutti piccoli vezzi dei Fiorentini che hanno un modo un po' permaloso di affrontare alcune questioni..
Tra i palazzi della piazza vi colpirà sicuramente il palazzo detto "dell'Antella" fatto tutto affrescare dal senatore Niccolò dell'Antella proprietario nei primi del 1600.
Curato in ogni dettaglio si osservi come le finestre siano più ravvicinate sul lato della basilica e man mano che ci si allontana siano più distanziate. Un accorgimento architettonico che da maggior ampiezza all'edificio per un effetto ottico di aumento volumetrico. Ci sono anche alcuni simboli come l'iscrizione circolare con disegnate le palle di giuoco che indica il centro del campo di gioco per le partite del calcio storico fiorentino che  si svolgono ogni anno a Giugno proprio nella piazza.
Passeggiando per la piazza, vicino ai palazzi, a quelle mura in pietra, mi immagino quanta storia sia passata di qui..luogo di incontro dei Fiorentini di ogni epoca(per lo meno dal tredicesimo secolo in poi..).


Florence
Piazza Santa Croce dal Palazzo dell'Antella

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